Il filosofo di campagna, Roma, Zempel, 1756 (Civitavecchia)

    L’arie contrasegnate con la stelletta sono aggiunte.
 
    Civitavecchia esultante per la scenica rapresentanza e per le altre festive dimostrazioni procurate dall’autorevoli insistenze di monsignor illustrissimo e reverendissimo Emerico Bolognini suo ben amato governatore.
 
 SONETTO
 
    Non più col volto squallido e tremante
 come la vidde il Dandolo ed il Moro
 colei ti vien, felsino eroe, d’innante
 cui rendi il prisco imperial decoro.
 
    Ma con la chioma maestosa errante
 quale soleva nell’età dell’oro
 e dice prona alle gloriose piante:
 «Io son Pirgo, a te deggio il gran ristoro.
 
    Se nel mio seno insanguinò le spade
 di barbare nazioni il rio furore
 mi tolse i figli, desolò le strade,
 
    altri effetti produce il tuo gran cuore;
 tu mi riporti di Traian l’etade
 e ritorno per te nel mio splendore».
 
 In attestato d’umilissima riconoscenza.
 
    Li coraggiosi dell’opera